Del fatto che sia capace e brillante, lo ha già ampiamente dimostrato in tutto quello che ha fatto finora, sia in televisione che in radio. Grazie a “Love Game, il gioco dell’amore”, finalmente vediamo Claudio Guerrini alle prese con la conduzione di un format originale, perfettamente nelle sue corde, che potrebbe trasformarsi, con il passare del tempo, in un suo marchio di fabbrica. All’interno del dating-game show nato da un’idea degli autori Tommaso Martinelli, Luigi Miliucci e Sacha Lunatici, Guerrini, irresistibile diavoletto, cerca di scuotere gli animi dei concorrenti con le sue domande scomode, con l’obiettivo di mettere alla prova la loro sincerità. Un ruolo congeniale a Guerrini, che infatti lo ricopre senza mai cercare di strafare, rispettando gli spazi dei colleghi Romina Pierdomenico e Reyson Grumelli, ma offrendo al telespettatore l’idea di poter un giorno apprezzare il suo talento anche in programmi presentati in solitaria. Siamo sicuri che il bravo Claudio Guerrini non sarebbe in grado di condurre, in un futuro non troppo lontano, programmi come “L’Eredità”, “Affari Tuoi” o “Reazione a Catena”? Noi siamo certi che farebbe un figurone. E ben venga se un programma come “Love Game, il gioco dell’amore”, al di là dei buoni ascolti che sta ottenendo, può servire anche per allargare e rinvigorire la solita rosa di nomi che si fanno quando si tratta di assegnare ai conduttori sulla piazza nuovi o vecchi format.