Ci sono personaggi che, per avere successo, sono costretti a interpretare continuamente ruoli diversi dal proprio. Altri, invece, come Gianluca Mech sono sempre più amati dal pubblico grazie alla propria autenticità. Imprenditore, guru di Tisanoreica, conduttore, attore e scrittore. In qualunque sua sfida, Gianluca Mech ha sempre vinto. Per questo, meritatamente, è In Copertina.
Gianluca, com’è cambiata la tua vita da quando sei diventato un personaggio molto amato dal grande pubblico?
Diciamo che la mia vita non è cambiata molto, visto che il pubblico mi ama per quello che sono. Anzi, ritengo sia stata proprio la gente ad aiutarmi ad amarmi di più.
Che rapporto hai con la popolarità?
Ottimo, perché non mi obbliga a essere un altro tipo di persona. Credo che tanti vip, per mantenere alto un livello di popolarità, siano “costretti” a dover interpretare ben altro. Io no. Sono sempre stato molto onesto e chiaro con il mio pubblico, perché sono sempre stato me stesso. Il personaggio e la persona, nel mio caso, hanno sempre coinciso.
Come riesci a gestire il tuo percorso imprenditoriale con legato allo spettacolo?
Riesco perché la mia filosofia d’impresa si basa su una efficace comunicazione unita alla ricerca. Ho sempre pensato che se uno fa delle grandi ricerche, scoperte o pubblicazioni scientifiche e poi non riesce a comunicarne in maniera semplice il loro significato, sarebbe un problema. E devo dire che tutto questo è possibile anche grazie al mio team che è sempre al sostegno della mia azienda.
Quando non lavori, come trascorri una tua giornata-tipo?
Cerco di allenarmi tre volte alla settimana: un’ora con i pesi, mezz’ora di camminata veloce. Mi piace molto il golf. Inoltre, adoro studiare le lingue e sono un appassionato di storia. Cerco di rilassare la mente, impegnandola in altre cose. Magari facendo un po’ di zapping in televisione (ride, ndr).
Dopo tanti obiettivi raggiunti, c’è ancora spazio per un sogno nel tuo cassetto?
In questi ultimi anni abbiamo portato avanti grandissimi studi scientifici sulla dieta chetogenica in Italia. Quando ho cominciato io, il nostro Paese era agli ultimi posti al mondo per questo tipo di pubblicazioni scientifiche. Adesso, invece, siamo al primo posto in Unione Europea grazie al contributo del Mech Lab all’interno dell’Università di Padova. E siamo al terzo posto, in tutto il mondo, sempre per quanto concerne le pubblicazioni scientifiche sulla fitochetogenica. Finora abbiamo ottenuto diversi brevetti a livello internazionale. Ecco, epidemia permettendo, non vedo l’ora di tornare a girare il mondo per divulgare tutto quello che è stato scoperto in Italia.