Una profonda amarezza nei confronti di chi colpevolmente inquadra questi episodi in modo distorto rispetto alla realtà. La prima solidarietà andrebbe data ai colleghi della Polizia che si sono trovati in una situazione drammatica per difendere la propria vita e quella dei cittadini. È inaccettabile che si narri un episodio di legittima difesa come un’aggressione a sangue freddo”. Con queste parole, Domenico Pianese, segretario generale del COISP, ha commentato durante il programma Calibro 8 condotto da Francesco Borgonovo su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia TV, l’episodio di Verona in cui un agente della Polizia Ferroviaria ha sparato e ucciso Moussa Diarra, migrante 26enne armato di coltello.

Netta la posizione di Pianese: “Bisogna inquadrare l’episodio per quello che è stato: un soggetto estremamente violento, che nel corso anche delle ore precedenti aveva dato luogo a comportamenti estremamente violenti, tali da dover richiedere l’intervento della Polizia di Stato. In quel momento questo soggetto dà l’ennesima dimostrazione di pericolosità sociale che hanno costretto il nostro collega, per difendersi, ad esplodere alcuni colpi di pistola, per evitare che i comportamenti di questo soggetto addirittura potessero avere delle ripercussioni sulla loro stessa vita”.

Pianese ha espresso altresì disappunto per le dichiarazioni di Jacopo Buffolo, assessore alle politiche giovanili di Verona, che ha descritto l’episodio come una reazione sproporzionata a un “bisogno di aiuto e cura”.

Parole gravi”, ha sottolineato Pianese, “specie se pronunciate da un esponente politico. Dobbiamo ricostruire i fatti per quello che sono: un’aggressione pericolosa che ha messo a rischio la vita dei nostri colleghi. È fondamentale rispettare il lavoro delle forze di polizia, che quotidianamente mettono in pericolo la propria vita per garantire la sicurezza dei cittadini.