Se modifichi il sistema di un partito, è la comunicazione quello che conta. Per esempio, il famoso appoggio a Draghi: la narrazione è che l’ha voluto Grillo, ma non è vero. L’hanno voluto Grillo, Conte, Di Maio e in più è stato votato dagli iscritti. Anche quei parlamentari che hanno votato contro Draghi sono stati espulsi, proprio per rispettare la volontà della base”. Con queste parole, l’ex parlamentare europeo Dino Giarrusso ha commentato la crisi interna al Movimento Cinque Stelle, dove le scelte passate hanno portato a profonde spaccature tra l’attuale leader Giuseppe Conte e il fondatore Beppe Grillo. L’intervento è avvenuto durante il programma Calibro 8, in onda dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 9:30 su Radio Cusano Campus e in radiovisione su Cusano Italia TV (canale 122 del digitale terrestre), condotto da Francesco Borgonovo.

Giarrusso ha approfondito il tema della crisi interna al Movimento Cinque Stelle, incentrata sul crescente divario tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo. “Mi dispiace per questa ennesima scissione che non farà bene al Movimento” ha affermato, evidenziando il suo rammarico per come la tensione tra Conte e Grillo si sia evoluta, sfociando in scontri verbali e scelte contraddittorie rispetto alle origini del Movimento. “La guida del Movimento è passata in modo deciso a Conte” ha aggiunto, spiegando come la base ormai sostenga fermamente l’ex Presidente del Consiglio, rendendo difficile una retromarcia per Grillo.

Giarrusso ha ricordato come questo cambio di leadership abbia delle radici lontane e sia stato il risultato di decisioni precise: “Quando il congresso stabilì di non avere più un capo politico, venne comunque nominato Conte in quel ruolo. È stato un tradimento della democrazia interna, deciso per dare a Conte un potere che oggi Grillo rimpiange di aver accettato.” Secondo Giarrusso, l’aver scelto Conte come leader ha trasformato il Movimento, portandolo a diventare un partito a tutti gli effetti.

Questa trasformazione si riflette anche nell’immagine del Movimento, sempre più identificato con Conte” ha spiegato Giarrusso. Tuttavia, è la gestione della comunicazione che, per Giarrusso, ha contribuito a creare una versione distorta della realtà interna del partito. Come ha ricordato durante la diretta, “l’appoggio a Draghi è stato voluto da Conte e Grillo, con il consenso degli iscritti. Eppure, l’immagine passata è che sia stata un’imposizione di Grillo.

In chiusura, Giarrusso ha espresso la sua preoccupazione per il futuro del Movimento Cinque Stelle, dichiarando: “Il rischio è che il Movimento perda il suo patrimonio originale e si frammenti ulteriormente, riducendo la sua forza politica. Forse, però, questa crisi potrebbe segnare l’alba di un nuovo Movimento, migliore di quello che abbiamo visto finora”.