“L’Italia non può restare in silenzio di fronte ai crimini che si stanno consumando in Palestina; servono azioni concrete, non parole vuote”. Così Laura Boldrini, deputata del Partito Democratico, ha commentato con fermezza la crisi in Medio Oriente durante un intervento a “Calibro 8”, il programma di Radio Cusano Campus condotto da Francesco Borgonovo.
Nel suo appello, Boldrini ha indicato tre azioni chiave che le istituzioni italiane ed europee devono intraprendere: “Non mandare più armi a Netanyahu che le usa contro i civili, imporre sanzioni a Netanyahu e ai suoi ministri come è stato fatto con Putin, e sospendere l’accordo di associazione Unione Europea-Israele, che si basa sul rispetto dei diritti umani. Questa richiesta ha già trovato il sostegno di quasi 80 mila firme. Non possiamo rimanere inermi davanti a questa carneficina”.
Durante la trasmissione, Boldrini ha difeso con decisione il ruolo delle Nazioni Unite e del loro segretario generale, António Guterres, elogiandolo per il coraggio dimostrato nel denunciare la violenza in atto. “Guterres sta compiendo il mandato essenziale delle Nazioni Unite, denunciando senza paura i crimini e le azioni indiscriminate del governo israeliano” ha affermato Boldrini, aggiungendo che questa presa di posizione gli è costata una feroce campagna di delegittimazione. “Israele ha dichiarato Guterres persona non grata, non permettendogli di mettere piede nel Paese. Questo è un fatto senza precedenti, e l’assenza di una reazione forte da parte degli Stati membri è sconcertante”.
“Le Nazioni Unite sono oggi l’unico riferimento globale per il dialogo tra popoli, per la pace e lo sviluppo” ha continuato Boldrini, sottolineando come sia ora compito della società civile sostenere le Nazioni Unite in questo momento critico. “Oggi, invece di salvare le popolazioni in difficoltà, le Nazioni Unite hanno bisogno di essere salvate per poter continuare a rappresentare un luogo di confronto e costruzione della pace. Gli Stati membri devono assumersi le proprie responsabilità, ma per ora rimangono in silenzio”.
Boldrini ha poi espresso la sua preoccupazione per il futuro dell’UNRWA, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi, che potrebbe essere dichiarata organizzazione terroristica dal Parlamento israeliano. “L’UNRWA garantisce servizi essenziali come scuola e sanità a milioni di palestinesi, e dichiararla organizzazione terroristica è un attacco diretto a tutto il popolo palestinese” ha spiegato, “una punizione collettiva che non può essere tollerata. Anche se pochi dipendenti dell’UNRWA fossero coinvolti in atti illegali, l’intera agenzia non dovrebbe pagarne il prezzo. La responsabilità penale è individuale, non collettiva, un principio fondamentale del diritto internazionale”.
In conclusione, Boldrini ha criticato la politica estera del governo italiano, accusandolo di immobilismo in Medio Oriente: “Questo governo sta portando l’Italia nel posto sbagliato, sempre più vicino a Netanyahu, e ha scelto di astenersi nelle decisioni cruciali, come il cessate il fuoco e il riconoscimento della Palestina. L’Italia, un tempo rispettata per il suo ruolo di ponte e dialogo, è ora uno spettatore silente davanti a una crisi che richiede azioni coraggiose e tempestive”.